giovedì 24 gennaio 2008

La palestra





Io la chiamo la mia scatola delle sorprese, forse perché ogni giorno che ci vado oltre alle solite facce ci posso trovare di tutto di più. E le facce e le cose che ci puoi trovare variano a seconda dei giorni e a seconda degli orari. Io gli orari li ho provati tutti dalla mattina all’ ora di pranzo, dal pomeriggio alla sera, dal lunedì al venerdì. Secondo il mio istruttore la giusta frequenza dovrebbe essere un giorno sì e uno no, così in quel giorno in cui non vai in palestra i muscoli cercano di riprendersi dal tour de force del giorno prima. Ormai ci vado da circa tre mesi e diciamo che cominciano a delinearsi i miei muscoletti, evviva!!! Allora non fatico invano! Io prima della palestra non avevo mai fatto sport e nonostante tutto sono arrivata indenne a 23 anni, mai una distorsione, mai una rottura, ma poi con il fatto di passare tanto tempo davanti al computer la mia povera schiena ha cominciato a scricchiolare e ho dovuto correre ai ripari. Così finalmente mi sono decisa, sono andata e mi sono iscritta. Il primo giorno è stato divertente, ambiente nuovo, gente nuova, nuove cose da fare ma il giorno dopo!!!...ero uno straccio, non riuscivo neanche a piegare le braccia, insomma una donna da rottamare. Ma poi il fisico si è abituato e ora andare in palestra è la mia valvola di sfogo e intanto penso al mio nuovo “fisicaccio” che sfoggerò questa estate. Potremmo dire orari diversi gente diversa, e già perché se ci vai la mattina ci puoi trovare qualche signora di una certa età e qualche giovane che magari, prima di andare a faticare sui libri, fatica sul tapirulan. All’ora di pranzo invece c’è l’assalto degli impiegati, coloro i quali durante la pausa pranzo anziché farsi la pennichella, aprono la portiera dell’auto, prendono il borsone e smessi i vari completi eleganti, cravatta e scarpe laccate, inforcano tutona e scarpe da ginnastica per sollevare decine e decine di chili, per poi una volta finita la pausa, rimettere i panni lavorativi e tornare seduti alla loro scrivania. Alle 5 invece,mentre nelle strade le auto compaiono come le lumache quando piove,la palestra non è da meno, orde di giovani e meno giovani, uomini e donne di ogni età, affollano ogni sorta di attrezzo e così si creano anche le file. C’è chi argina il problema alternandosi, così si risparmia tempo e chi invece come me lascia che il tempo scorri con molta calma. Ma la cosa divertente è che per quella ora e poco più tutti i presenti sembrano essere abitanti della stessa barca, ci si comprende, ci si consiglia sul come fare un esercizio, sull’efficacia o meno dell’esercizio, sul come faremo ad arginare i dolori il giorno dopo. E così una volta finita torniamo nello spogliatoio, ci facciamo la doccia, ci rivestiamo e guardandoci allo specchio vediamo che i nostri muscoli che erano partiti per farsi un viaggio verso mete ignote, sono tornati e sembrano stare molto bene. E non possiamo fare a meno di pensare:” quest’estate sarò perfetta!”….cacchio che dolore alle gambe!!!

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