domenica 14 dicembre 2008

Crepe

Potrei dirvi che il giudizio non è di questa terra, che non siamo perfetti, che il perdonare ci può liberare. Potrei dirvi una marea di ovvietà, a cui ognuno di noi potrebbe aggiungerne una. Che ci sono crepe nell’ animo, che tentiamo di coprire ma che ogni tanto si fanno largo tra la carta da parati e la tinta che gli abbiamo dato sopra. Ma quando le crepe si riaprono ogni giorno anche contro la nostra volontà, arriva un momento in cui l’ unico mezzo è il nuovo intonaco, è il rasare quella crepa, riportarla a vivo e capire. Capire cosa ci fa realmente male, cosa non ci fa chiudere quella crepa. E se quella crepa ce la portiamo avanti perché chi ci è stato prima di noi è l’ autore di quella crepa, scappare non ci servirà. Ci servirà coraggio, e ci servirà pazienza. Sto cercando nel mio piccolo di imparare a non giudicare, a non farmi delle domande inutili, sto cercando di non giustificare gli errori degli altri ma di partire da quelli per capire come non commettere gli stessi errori, perché non credo che valga sempre la regola per cui “ Le colpe dei padri ricadono sui figli”. Possiamo essere migliori di chi ci ha preceduto e questo potrebbe essere un buon punto di partenza per chiudere la crepa o per cercare almeno di vedere un po’ di luce farsi largo tra i bordi delle crepa stessa.

1 commento:

Anonimo ha detto...

a volte i "rattoppi" non bastano.... bisogna darci davvero da fare a ricostruire... incrocio le dita per te, a volte certi lavori sono duri. ce la farai!