Da un pò ho ripreso al mia cara vecchia e un pò stressante vita da pendolare, tra autobus, metro e treno. Una delle tante cose che mi ha sempre affascinato è la possibilità di venire a contatto, anche solo per una fermata, con tanta gente. C' è chi legge un libro, un giornale, chi ascolta la musica, chi legge le offerte sui volantini di centri commerciali, chi invece guarda un pò dovunque, ma mai posando lo sguardo su qualcosa di fisso e poi ci sono loro, i vecchietti. Loro che con la loro spontaneità sono pronti a raccontarti la loro vita, perchè forse è vero che alcune cose si dicono meglio agli sconosciuti che a chi ci conosce da sempre.
Stamattina per esempio mi si è messa vicino una vecchina, tanto carina. All' inizio mi ha chiesto se l' autobus era quello che aspettava o se si era sbagliata poi ha iniziato a raccontarmi della sua vita. Da quel poco che ho capito ha sofferto molto, un marito un pò violento e una vita alla ricerca di affetto, mi ha detto che il Signore prende accanto a sè i fiori migliori. Nei suoi occhi però ho visto tanta forza, ho visto una persona con la voglia di raccontare, una persona che ogni mattina si alza con la speranza di trovarlo quell' affetto tanto cercato, anche da chi è semplicemente seduto accanto a lei per qualche fermata. Ho pensato che alcune volte una chiaccherata con una sconosciuta vale più della musica e dei libri. Che l' esperienza narrata da chi c' è stato prima di noi serve. Serve a capire che l' affetto vale più dei soldi e che dai compagni di viaggio c' e sempre da imparare.
1 commento:
è verissimo! a me la vita da pensolare non spiace affatto... si fanno 2 parole, si dorme, non ci si stressa in macchina e, almeno io, dormo meglio che nel mio letto!
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