E già sono finalmente arrivate le vacanze. Alcuni sono già partiti, altri stanno ultimando i preparativi per la partenza, altri sono ancora immersi tra folla dei negozi per acquistare gli ultimi regali di Natale e c’ è chi come me lavorerà fino a stasera.
E’ allora il tempo dei saluti, a coloro che partono e arrivano, ai colleghi di lavoro, ai nostri amici, ai parenti che vediamo solo nei periodi di festa. E la sensazione è strana.
Ci pensavo ieri sera, tornata a casa dal lavoro, dopo aver salutato un mio collega del ristorante; è strano come un semplice saluto possa avere così tante ripercussioni. Mi capita di pensare che il luogo di lavoro, se speciale, diventi come una seconda casa e le persone che vi lavorano una seconda famiglia, più libera. Entri inevitabilmente nelle loro vite e loro nella tua, scambi opinioni, risate, scherzi e battute. Vorresti fermare il tempo e ritrovarli, trascorse le vacanze, come se nulla fosse passato. Un mio amico un giorno mi ha detto” Un addio è necessario per potersi rincontrare”, e allora la vita piena di piccoli addii non fa altro che aumentare il desiderio di non perdere persone speciali, di averle sempre vicine, che siano parte integrante della vita. E se ci rifletti un po’ scopri che il tempo è un concetto relativo e che se vuoi almeno per un po’ lo riesci a bloccare, e così quando si ritorna alla vita frenetica puoi raccontare alla tua seconda famiglia quello che ti è successo in queste vacanze come se nulla fosse passato.
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