giovedì 20 marzo 2008

Barriere architettoniche

Sono tornata da poco dal lavoro, e facendo un pò di zapping sono capitata su Annozero.
Mi colpiscono le parole di una ragazza disabile, su una sedia a rotelle particolare, dice che l' Italia è il paese con il maggior numero di barriere architettoniche. Le cose che per noi sono semplicissime e ovvie per lei sono problemi, camminare, vestirsi, prendere un caffè.
Non parliamo poi del denaro che serve per seguire situazioni di questo tipo, l' assistenza, le terapie. Il discorso prosegue e capisco il tema della serata. La 194. La legge sull' aborto.
Articolo 1
Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio.
L'interruzione volontaria della gravidanza, di cui alla presente legge, non è mezzo per il controllo delle nascite.
Lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell'ambito delle proprie funzioni e competenze, promuovono e sviluppano i servizi socio-sanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che lo aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite.
La maternità si sceglie, e non credo che questo voglia dire selezionare un figlio. Si parla di procreazione cosciente e responsabile, e allora tra il far nascere un figlio e lasciarlo in un cassonetto e il non farlo nascere per niente credo ci sia una bella differenza. Non credo che entrambe le scelte siano semplici, ma tra i due mali si dovrebbe scegliere quello minore. Credo che per mettere al mondo un figlio ci voglia responsabilità, non solo dei futuri genitori, ma anche dello Stato, che dovrebbe impegnarsi ad aiutare i futuri genitori in difficoltà. Credo che noi donne, se scegliamo di abortire, non dovremmo essere trattate come le peggiori persone del mondo. Credo che la Chiesa, che tanto preme sul senso vero e profondo della famiglia, dovrebbe essere più comprensiva e puntare meno il dito.
Credo nella responsabilità delle donne, credo nella loro intelligenza, credo nella loro coscienza, credo nella loro voglia di dare al loro figlio il meglio, credo nei sacrifici che fanno ,
credo alle rinuncie che fanno , credo ai compressi che fanno , credo nella vita che danno per un figlio, credo nel dolore immenso che provano quando con responsabilità scelgono di abortire.
Credo che le vere barriere non siano quelle architettoniche ma quelle mentali, e queste sono molto più difficili da abbattere delle prime.

http://www.giustizia.it/cassazione/leggi/l194_78.html

2 commenti:

Cetta ha detto...

Concordo con te, ma purtroppo oggi come oggi ci si rimangia pure la costituzione!! E questo voler infrangere la privacy delle scelte di una persona (aborto, omosessualità) mi dà molto fastidio...

mina ha detto...

Credo che di questi tempi sia molto più comodo far finta che la costituzione proprio non ci sia!E che sia molto più comodo non accettare le scelte altrui, si evita così il confronto con se stessi!