Riecheggia in me una canzone, " Altrove" dei Bluvertigo. Oggi più che mai mi si è detto di guardare altrove, di reinventarmi, di pensare e di decidere, di provare a prendere uno di quei treni che dicono passino una volta e poi non più. Mi si è detto di prendere l' incertezza del mio lavoro, contratto in scadenza il 31 gennaio e forse senza rinnovo, come il segno che forse è ora di muoversi. Mi si è detto di stare serena, di stare tranquilla che qualcosa si farà. Ho fatto un mezzo colloquio, oggi davanti ad un caffè macchiato. Lavoro nel giornalismo, ma non di quello tipo novella 2000, quello serio, quello dove si intervistano persone di un certo spessore, quello dove si deve sapere prima di parlare. Scrivevo bene al liceo, e il giorno all' esame della maturità il professore di italiano mi fece un sacco di complimenti, un pò per elogiare me e forse un pò per elogiare pure se stesso. Sono confusa. Mi si è detto di decidere con calma, di valutare bene se iniziare questo percorso oppure no. Sarebbe all' inizio un affiancamento a persone più competenti e poi un andare da sola. Sono giorni questi in cui ho il cervello in pappa, troppi pensieri e un pò di confusione. Mi spaventa lo stare sospesa a qualcosa che non dipende da me, il lavoro in primis. Io che razionalizzo tutto, che devo avere tutto sotto controllo mi incazzo ad avere di fronte persone che dovrebbero avere le risposte e che invece non le hanno perchè non hanno le palle di farsi sentire. Io che ho sempre anteposto la mia testa al mio istinto, io che non ho mai fatto cazzate nella vita, io che sono incapace di stare in balia dei venti sto arrancando come non credevo fosse possibile. E se usare sempre la testa non mi è servito a molto "... lascio che le cose mi portino Altrove"
4 commenti:
come ti capisco, purtroppo.
che bella canzone! courage!
romiiiiii, anno nuovo vita nuova per tutte noi, a quanto pare!
non ci lasceremo certo sfuggire il treno, noi, giusto???
@ fede purtroppo!
@ grazie isabel
@ Marta certo che no!!
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