giovedì 3 dicembre 2009

Lui e l' insalata

Martedì mattina incontro con le mie 3 sorelle. Ci diamo appuntamento per le 11 davanti alla Coin a San Giovanni, a me viene la folle idea di andare a Roma con la macchina e causa traffico e parcheggio arrivo verso le 12, con un 'ora di ritardo. Andiamo subito a pranzo perchè mia sorella, la futura mamma, alle 14 deve stare a lavoro e da li ci vuole circa mezz'ora. Andiamo in una pizzeria tavola calda e quando arriviamo noi non c è quasi nessuno. Ordiniamo e ci mettiamo sedute, io metto il mio giubotto sullo schienale della sedia, un' altra mia sorella invece mette il suo giubotto con annesso ombrello su un' altra sedia di un altro tavolo vicino al nostro e iniziamo a mangiare e a chiccherare. Ad un tratto dietro di noi si siede un signore, da solo che mangia un' insalata. Dopo un pò arrivano due signore, che si vogliono sedere al tavolo dove mia sorella ha messo il giubotto, lei si alza e con il sorriso gli dice che lo sposta subito. Il signore alle nostre spalle guarda mia sorella con aria arrabbiata come a dire:" Tu guarda questa gente che fa come gli pare!" al che io lo guardo ma lui non se ne accorge. Lo guardo e per un attimo a mente conosco la sua vita. Uomo sui 40, impiegato, giacca e cravatta, capello corto e sbarbato, fisico asciutto, bell' orologio al polso, ma nessuna fede. Da solo al tavolo, davanti a lui solo un' insalata non condita e niente da bere. Per un attimo lo immagino insoddisfatto, forse del lavoro o forse della sua vita in generale, o forse ha semplicemente la sua giornata storta. Noi ci alziamo e ce andiamo tra una risata e l' altra, e lui rimane da solo con la sua insalata ormai finita e lo sguardo spento.

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