...Secondo la Gelmini sì.
Allora la scarsità dell' istruzione italiana non dipende dai pochissimi, anzi inesistenti fondi per la scuola, bensì dall' assenza del maestro unico e udite udite dal Grembiulino. Brava, brava, brava!!! Ma sei un genio! Ma allora perchè non sei sincera, perchè non dici che siccome la scuola non ha una lira per trovare soldi la soluzione è stata tagliare gli insegnanti.
Così quando me la sono vista davanti a Porta a Porta con Vespa che sbatteva la sua bacchetta sul monitor, mi sono chiesta come si può cercare di migliorare l' istruzione quando non si hanno fondi per investire sull' istruzione. Guardavo Bruno, che facendo scorrere le sue diapositive era fiero dello sfacelo della scuola italiana, con troppi bidelli, troppe strutture, troppi insegnanti. La sua bacchetta io gliela avrei infilita in un bel posto, così come prenderei la Gelmini e le farei vedere il perchè dello sfacelo della scuola, troppe poche strutture, troppi pochi mezzi, troppi pochi insegnanti motivati. A loro il compito di insegnare, di educare, di capire i giovani e le loro problematiche. A loro il compito di subire la straffottenza dei giovani d' oggi, a loro il compito di subire il disprezzo dei genitori, aloro il compito di difendersi da chi dovrebbe proteggerli.
Gelmini torna nel mondo reale, fatti un giro nelle scuole, parla con i professori, invece che con Bruno, e forse anche tu capirai che Nati non fummo per viver come bruti.
3 commenti:
pienamente d'accordo con te!
gelmini vai a farti un giro nelle scuole vere!!
ma se ce la portiamo noi?
Per una volta non sono d'accordo...
Per prima cosa il maestro unico... non è unico!. C'è un maestro di riferimento ed un altro paio di "specialisti" (generalmente informatica ed inglese).
Inoltre il problema della scarsa istruzione dei ragazzi non lo risolvi con la moltiplicazione degli insegnanti (se hai una media di insegnanti mediocre, non fai altro che moltiplicare le mediocrità...), ma lo affronti ripristinando la "santa alleanza" tra insegnanti e genitori, la cui rottura è avvenuta più o meno alla fine degli anni '70. Una volta andare BENE a scuola era un dovere per i ragazzi, che non avevano le tonnellate di alibi forniti quotidianamente dai genitori di oggi.
Io ho insegnato per un breve periodo (che non rimpiango...) ed ho trovato devastante soprattutto l'approccio che i genitori avevano nei confronti del mondo della scuola: la consideravano soprattutto un parcheggio, non quel luogo deputato alla crescita culturale e, perché no, morale dei figli. Mandare a scuola i genitori no, eh?
La via del maestro unico può essere contorta, ma fornisce a tutti, genitori ed alunni, un punto di riferimento unico, un interlocutore autorevole. A questo punto l'insegnante DEVE sentirsi responsabilizzato nei confronti dei ragazzi, perché sa che il suo contributo diventa determinante, appunto perché unico, alla crescita dei marmocchi.
Non ho visto Porta a Porta, ma so che la scuola, soprattutto del passato, è stata oggetto di rapporti clientelari con il mondo della politica di tutti i livelli (un po' come è successo con Alitalia), con assunzioni facili e posto "garantito", ed ancora oggi nessuno vuole scoperchiare, ad esempio, la fogna che si nasconde nel mercimonio dei libri di testo...
Ecco, volendo fare un appunto alla Gelmini, io avrei messo in cima alle priorità proprio questo fatto: introdurre un garante per la qualità ed il prezzo dei libri di testo. Sarebbe stato un passo sensibile verso le famiglie, e sarebbe stato un provvedimento che avrebbe avuto ben pochi contestatori (se non le case editrici e qualche dirigente scolastico, depauperato di qualche "integrazione" allo stipendio).
Un abbraccio
Posta un commento